In libreria, due nuove uscite hanno rubato la mia attenzione, molto diverse tra loro:
“Eccomi”di Jonathan Safran Foer, Guanda Editore,
“La natura esposta” di Erri De Luca, Feltrinelli Editore.
Attendevo Safran Foer come un bambino il suo regalo di compleanno. Un’attesa lunga che in questo giorni finalmente si compie.
Per Erri De Luca invece ho dovuto attendere molto meno, ma esplode comunque il desiderio di tuffarmi nel suo nuovo lavoro.
Ce ne sono altri, chiaramente, di cui magari parlerò più avanti, ma su questi due autori e delle loro nuove opere proprio non potevo proprio tacere.
A loro appartengono due libri che si sono impressi nella mia memoria, libri che spero di non dimenticare: “Ogni cosa è illuminata” di Safran Foer e “Tre cavalli” di Erri De Luca.
Forse quel che ho provato leggendoli mi guida adesso nella scelta di leggerli ancora, nuovamente.
Mentre aspetto il corriere per la consegna delle due nuove opere, riprendo in mano le vecchie e mi rimetto dentro allo stile dei due autori: Erri De Luca, capace di puntare all’essenza, diretto, stretto, senza mezze misure e Safran Foer capace di molti registri nello stesso tempo, di intrecci da farti impazzire, di personaggi dall’anima vasta e sconfinata.
Due scritture diverse, due autori che insieme completano il mio desiderio di perdermi nelle storie per provare a ritrovare qualcosa di me.
Leggere a settembre è cercare un prato, un albero di mandorle pronte da raccogliere, stendersi su una coperta con due libri per compagni, molto diversi e che per questo portano il mondo tutto vicino, quasi a portata di mano, e aspettare che venga l’autunno senza rimpianti per l’estate che se ne va.