Questo romanzo non è una novità dell’ultima estate: Garzanti lo ha pubblicato nel 2011 ed è un romanzo d’esordio, aggiungerei un esordio di successo.
Vanessa Diffenbaugh ci racconta la storia di Victoria, una ragazza chiusa, introversa. Infanzia difficile la sua, tante ferite le hanno lacerato l’anima. I fiori che cura nel suo giardino diventano simboli delle sue emozioni. Si, Victoria è una donna che ama i fiori, il suo giardino è un regno in cui le emozioni si colorano, profumano, prendono forma. Non c’è niente che accada o sia accaduto nella sua vita che un fiore abbia mancato di rappresentare. Tra difficoltà e insicurezze, paure e discanto, Victoria cerca la strada della redenzione da un passato complicato in cui non manca una colpa per la quale sembra non poter esserci perdono. Ma il suo cammino sfiora quello di un ragazzo, Grant ed è proprio grazie a questo incontro che la vita, nonostante Victoria abbia tentato di evitarla, la viene a cercare. Proprio quando il passato sembra avere l’ultima parola su tutto, ecco che il presente ha in serbo cose nuove.
Queste pagine sono riempite di una scrittura delicata e potente. Un romanzo sulla vita, sul dolore che a volte ci attanaglia, che sembra non farci prendere fiato, che ci imprigiona, ma soprattutto sulla possibilità di cambiare, di tornare a sorridere.
Una sorta di appendice dal titolo”Il dizionario di Victoria”, conclude il libro ed è un modo per entrare ancora di più in sintonia con il mondo raccontato, con la storia appena letta. Tra queste pagine i fiori assumono un significato, diventano simboli di emozioni che vi assicuro, non potrete dimenticare.
“Il linguaggio segreto dei fiori” è un libro femminile, profondamente femminile, scritto con una sensibilità che è sempre meno visibile nei modi della scrittura di oggi. Una voce fuori dal coro, un richiamo irresistibile per chi cerca una storia in cui perdersi, tornare al cuore di certe piccole cose che sono senza dubbio gli scrigni in cui si nascondono le emozioni più vere.