Tutto in un biglietto.

 

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Sono timida e molte delle cose che vorrei dire, non riesco a dirle. Così le scrivo, su biglietti che consegno.

Forse tutta la mia scrittura è questo: un modo per dire cose che non saprei dire altrimenti. Ho scritto qualche racconto che poi ho raccolto in un ebook. È gratuito, sono storie libere, che se vorrete leggere potrete scaricare da Amazon. Sono tutti racconti con cui ho voluto dire qualcosa prima di tutti a me, ma non solo a me. Forse ve ne accorgerete.

Non so se ho fatto la scelta giusta a metterli lì, gratuiti, nascosti e confondibili tra la miriade di altri titoli che affollano gli store online. Ma non scrivo per fare poi la scelta giusta, non scrivo per essere letta, scrivo per dire qualcosa con la speranza che qualcuno ascolti. E si, c’è sempre qualcuno in particolare che vorrei ascoltasse, che vorrei leggesse. Come quando davanti a una platea estesa, l’attore cerca e trova gli unici due occhi in cui fissare i suoi, cerco anche io quei due occhi a cui dire: ho scritto, ecco, volevo dirti questo, non te l’ho detto in tempo, ma adesso lo sai.

Scrivere messaggi e metterli nelle storie. Lasciarle andare. Questo non so se sia giusto o sbagliato, ma è la mia scelta, il mio desiderio, il sogno che mi fa felice. Ho augurato la felicità ad un’amica in un biglietto. Ora la auguro pure a me. Spero in quei racconti, cercateli, li troverete e magari ci riconoscerete un passo verso la felicità.